Anche “Manageritalia” adotta Open 2.0, ambiente open source per creare un nuovo modello di relazioni

26/01/2018

Anche “Manageritalia” adotta Open 2.0, ambiente open source per creare un nuovo modello di relazioni

Anche i manager puntano sull’innovazione aperta. Lo dimostra la scelta di ManagerItalia, la Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional che rappresenta 35 mila iscritti in settori che vanno dal turismo ai trasporti al commercio, con l’adozione dell’ambiente Open Source Open 2.0, sviluppato da Lombardia Informatica e messo a disposizione gratuitamente da Regione Lombardia a enti, aziende e stakeholders. Una ‘svolta’ che i vertici dell’associazione hanno promosso nell’incontro con il Direttore Generale Università, Ricerca e Open Innovation di Regione Lombardia, Roberto Albonetti. Mentre i prossimi mesi vedranno altri possibili utilizzi di questa piattaforma open source, sempre da parte della Federazione, in ambiti specifici.

Quella di ManagerItalia rappresenta una delle prime sperimentazioni dell’applicativo, innovativo perché interoperabile, riusabile, multilingua, da poco adottato anche dalla Regione Campania. In concreto, Manager Italia ha scelto Open 2.0 come spazio di incontro virtuale dei propri associati a cui affidare lo svolgimento della sua ultima assemblea nazionale. Una volta personalizzato e grazie alla formazione degli associati, l’applicativo ha permesso la registrazione di 211 delegati; la creazione di 14 room (una per ciascuna delle associazioni territoriali che dovevano incontrarsi) in cui condividere documenti di lavoro; 93 interventi complessivi, che dal vivo invece per questioni di tempo non sarebbero stati possibili. Tra domande e discussioni, Open 2.0 ha insomma permesso una nuova modalità di confronto, da affiancare a quelle tradizionali per favorire l’interazione tra le parti.

Incoraggiante poi il feed back ricevuto dagli stessi utenti su questo esordio operativo di Open 2.0, con un 91% di giudizi positivi sulla semplicità di utilizzo, un 81% sulla strutturazione della piattaforma, un 79% per la facilità di lettura e il 73% per la facilità di partecipazione alle discussioni. Soprattutto, il 90% dei partecipanti a questo primo confronto con Open 2.0 auspica un suo futuro utilizzo. Magari nell’ambito dei progetti di nuove community, già in cantiere da parte della Federazione dei manager.

L’esperienza dunque che può fungere da viatico per nuovi sviluppi, come ha spiegato il vicepresidente nazionale di Manager Italia, Mario Mantovani: “Più del 50% dei nostri associati, dirigenti o quadri, si trova in Lombardia, gli iscritti sono 19 mila solo a Milano: quello che facciamo qui diventa un modello, trasferibile in altre realtà”. Roberto Orofino, della Direzione Strategie e Innovazione dell’Offerta di Lombardia Informatica, sottolinea i vantaggi di uno strumento come Open 2.0, “a disposizione degli stakeholder per cambiare il sistema di relazioni interne ed esterne di enti e aziende in cui anche Lombardia Informatica si colloca, a supporto di Regione Lombardia, come attore che abilita la creazione di ecosistemi per attuare la trasformazione digitale del territorio lombardo”.

Per il DG Albonetti, quella con Manager Italia su Open 2.0 è “una prima sperimentazione sicuramente importante. Da parte di Regione Lombardia c’è la massima disponibilità per proseguire il percorso avviato e per attivare collaborazioni che possano intrecciarsi con le attività di ManagerItalia, ad esempio nell’ambito delle azioni per le start up innovative o di quelle per i giovani. Le connessioni sono possibili anche con il “no profit” del terzo settore. Open 2.0 è uno strumento che vogliamo mettere a disposizione del territorio, a cominciare dalle realtà più legate all’innovazione, uno strumento grazie al quale si può avere un feed back dai cittadini lombardi e si possono migliorare le attività di Regione Lombardia”.

“Grazie all’accordo con Manager Italia, l’innovazione in Lombardia compie un ulteriore, importante salto di qualità – ha commentato poi l’assessore regionale a Università, Ricerca e Open Innovation -. La Pubblica Amministrazione deve utilizzare un linguaggio comune, facilmente comprensibile e condivisibile, capace di mettere a disposizione dati e strumenti in modo strategico. L’innovazione è contaminazione positiva, condivisione dei dati, idee e spunti attraverso i quali potenziare le azioni e generarne nuove per migliorare la qualità della vita dei cittadini e rendere più competitive le nostre imprese, nell’ambito delle sfide dei mercati internazionali”.