18/04/2018
Con Open 2.0 l’innovazione aperta diventa alla portata di tutte le Regioni
Uno spazio aperto, collaborativo, per il confronto tra tutti gli attori interessati all’innovazione sui territori. Questo si candida a essere Open 2.0, ovvero l’applicativo open source rilasciato da Regione Lombardia e Lombardia Informatica. Lo fa, ora, anche su scala nazionale: mercoledì 18 aprile Open 2.0 viene presentato da SMAU alla commissione Attività produttive della Conferenza delle Regioni, come modello e stimolo per un mercato nazionale dell’innovazione che coinvolga gli attori dei diversi territori. Un’occasione per illustrarne le potenzialità che hanno già convinto ad esempio Regione Campania a farne la base della propria nuova piattaforma, Open Campania, frutto dell’accordo con Regione Lombardia, illustrata nei mesi scorsi a Smau Milano. Open 2.0 ha convinto anche realtà associative come ANCI, associazione dei Comuni italiani e ManagerItalia, federazione che raccoglie ben 35 mila dirigenti in tutto il Paese.
“Quella tra Regione Lombardia e Regione Campania è stata una virtuosa collaborazione tra amministrazioni – sottolinea il Vicepresidente di Regione Lombardia e Assessore alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala –. Lavorare per creare modelli di eccellenza da condividere è fondamentale, in questo senso la piattaforma Open 2.0 di Regione Lombardia rimane a disposizione di tutte le realtà che manifestino interesse di collaborazione. La nostra forza sono le idee, metterle in rete e supportarle anche attraverso ecosistemi sempre più all’avanguardia diventa indispensabile per vincere le sfide del futuro in campo di competitività”.
Open 2.0 vanta alcuni primati. È il primo ambiente open source che un’istituzione mette gratuitamente a disposizione di aziende e stakeholders. Ma anche di enti, associazioni, pubbliche amministrazioni. Una scelta precisa, che dispiega tutte le potenzialità dell’innovazione aperta. La strada dell’open innovation sembra infatti ormai acquisita per il mondo produttivo: grandi e grandissime aziende in numero crescente hanno capito di poter trovare la soluzione più adatta ai propri problemi di innovazione solo aprendosi al confronto con l’esterno, in particolare a quello con pmi e start up innovative, più pronte e sperimentare risposte inedite. C’è però un’ulteriore richiesta di innovazione: ed è quella che viene dai territori, dalle realtà associative, da enti diversi. A partire dalla PA, dove l’esigenza di innovazioni capaci di garantire la rappresentanza dei cittadini è avvertita come un’urgenza.
L’applicativo open source rilasciato da Regione Lombardia permette di venire incontro proprio a questi bisogni. Nello specifico, l’ambiente Open 2.0 favorisce lo sviluppo di progetti e l’incontro tra proposte collaborative: in una parola, crea community. È scalabile, interoperabile, riusabile, multilingua e può fungere da base per piattaforme personalizzabili.
ManagerItalia ad esempio l’ha scelto come spazio virtuale per l’ultima assemblea nazionale. I delegati dopo la registrazione hanno potuto creare “stanze” di confronto per ognuna delle associazioni territoriali, condividere documenti di lavoro, fare un numero molto maggiore di interventi, domande e discussioni rispetto a quelle che sarebbe stato possibile prevedere in un incontro fisico. Vantaggi ai quali va aggiunto il risparmio dei costi di spostamento per centinaia di persone. Altro dato interessante: in quell’occasione, il 91% degli utenti ha espresso un giudizio positivo sulla semplicità di utilizzo di Open 2.0.
Durante la Conferenza delle Regioni Pierantonio Macola, Presidente di Smau e Alvise Biffi, VicePresidente di Piccola Industria Assolombarda presenteranno una sintesi dei dati del secondo Osservatorio sull’Open Innovation e Corporate Venture Capital.
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